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QUARTA
TAPPA
03/02/2002
CASA DE
PIEDRA - PLAZA ARGENTINA
(trekking)
Casa de
Piedra (3200 mt) - Plaza Argentina (4250 mt) CB
Tempo di
percorrenza:
5.00 ore
Difficoltà:
Media
Dislivello
:
1050 mt
Sviluppo
: 11 km
Sveglia alle
6.30. E' una bella mattina limpida e fresca. Smontiamo il campo e alle
8.00 partiamo, dopo aver caricato i muli. Attraversiamo la valle
in direzione della valle de Los Relinchos. C'è da guadare il Rio
Vacas e per farlo David, il nostro arrero, ci aiuta portandoci con
il cavallo. Il torrente è molto impetuoso e il cavallo, in certi
punti, va sotto fino alla pancia. Passato il Rio Vacas cominicamo a risalire
la valle de Los Relinchos con un sentiero subito pendente. Il percorso
segue la destra della valle per poi proseguire sulla sinistra in corrispondenza
di un tratto molto stretto. Di nuovo attraversiamo il torrente su un ponte
di vecchia neve e proseguiamo risalendo la destra della valle. Dopo circa
mezz'ora, dietro un costone, spunta la mole impressionante dell'Aconcagua.
Si vede solo la parte superiore, ma è sufficiente per capire quanto
sia imponente. Superato un ultimo ripido contrafforte la valle si apre,
Siamo quasi a 4000 metri e l'Aconcagua e il vicino Cerro Ameghino (6000
mt) si mostrano nella loro bellezza. Guadiamo il fiume un'altra volta;
questa volta dobbiamo entrare nell'acqua gelida e quando esco dall'altra
parte quasi non sento più i piedi.
Lo spettacolo
è inebriante: una valle desertica enorme che si allunga dolcemente
fino alle pendici della "sentinella di pietra" che sta là in fondo,
a chiudere l'orizzonte 3000 metri più in alto. Non c'è una
nuvola in cielo e l'aria è terribilmente secca. A queste altezze
non cresce quasi più nulla a parte qualche cespuglio e qualche strana
pianta grassa simile ai cavoli. Si prosegue sulla sinistra del torrente
tra rilievi dolci fino a raggiungere la morena che sta sotto al ghiacciaio
dei Polacchi.
Superiamo
anche gli ultimi coni di ghiaia del bordo della morena e finalmente siamo
al Campo Base.
Siamo a Plaza
Argentina, 4250 mt. Sono le 14.10.
Mi sento bene
e siamo tutti felici. La prima parte della spedizione è andata bene,
è una splendida giornata, non c'è molto vento e ci sono 30°.
Appena arriviamo
ci accoglie Paula della Mallku Expediciones; ci aspettava. E' bello arrivare
in un posto così sperduto e trovare ad accogllierti una sorridente
ed esplosiva "chica" che ti offre da bere.
Il campo base
è abbastanza vasto, ci sono varie tende di varie agenzie che organizzano
spedizioni tra cui anche "Mountain Madness" l'agenzia per cui lavorava
lo sfortunato Scott Fischer, morto nel '96 sull'Heverest. Al campo ci sono
anche una tenda dei guardiaparco e una tenda infermeria attrezzata con
tanto di camera iperbarica portatile.
Radio Campo
Base dice che le condizioni del ghiacciaio quest'anno non sono favorevoli;
ha nevicato molto e si fa molta fatica a procedere. La via normale di salita
al Ghiacciaio dei Polacchi è impraticabile perchè nella parte
bassa, sotto Pedra Bandera, si sono aperti grossi crepacci e nella parte
superiore c'è molta neve. L'unica via sicura sembra essere la Diretta
dei Polacchi. A guardarla, la montagna, sembra così immobile e "innoqua",
non si vede uno sbuffo di neve, non una nuvola, nulla che possa avallare
la sua fama di montagna tremenda.
Forse è
un segno!
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