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QUARTA
TAPPA
02/01/1998
TOUERGE'-JOUALI-EL
TENTANE
(trekking)
La sveglia è alle 6.30. Alle
8.00 siamo già pronti. Stiamo migliorando la nostra organizzazione,
ma non si parte prima delle 9.00 perchè i nostri amici cammellieri
hanno una flemma tutta africana nel caricare i cammelli.
Il cielo è coperto e partiamo
con un bel fresco. Le mosche ci rompono proprio; ne siamo ricoperti. Dopo
circa un'ora si apre davanti a noi un paesaggio incredibile: un'oasi enorme
con erba alta ed un lago di acqua freschissima. Appena ci avviciniamo si
alza in volo una cicogna. Restiamo esterrefatti da questa vista così
inaspettata: sembra impossibile che tutto intorno a questo paradiso ci
siano chilometri quadrati di sabbia arida. Dopo una breve sosta e le foto
di rito, ripartiamo su un pianoro sassoso fino ad una zona di dune. Qui
Ahmed ci dice di indossare i turbanti, infatti, il vento è diventato
forte e ci spara in faccia la sabbia che c'entra dappertutto. Alle 12.00
ci fermiamo per mangiare e dopo due ore diciamo ad Ahmed che vogliamo ripartire
al più presto. Alle 14.00 leviamo il campo. E' sempre nuvoloso e
ha fatto qualche goccia di pioggia.
Quasi appena partiti, Ahmed va sotto
degli alberi di acacia e raccoglie dei frutti secchi che assomigliano ad
escrementi di cammello, gli leva la buccia e ci dice di metterli in bocca.
Sono buonissimi: sembrano delle caramelle al rabarbaro. Ad un certo punto
noi saliamo su un costone di roccia mentre i cammelli prendono una strada
più bassa, in mezzo alle dune. Dall'alto il panorama è immenso,
anche se la sabbia sollevata dal vento forma una leggera nebbia arancione
che avvicina molto l'orizzonte e rende tutto meno limpido. Ci tuffiamo
giu' da una ripida discesa di sabbia con sommo godimento. Scendendo ci
accorgiamo che uno dei cammelli ha perso la bombola del gas con il fornello;
recuperiamo entrambi e proseguiamo nella valle che attraversiamo in diagonale
sempre nella sabbia, fino ad arrivare ad una specie di baia in questo mare
di dune dove piantiamo il campo. Sono le 18.30, è quasi buio ed
il vento continua a soffiare forte.
Mentre montiamo le tende arriva
una mandria di cammelli. Abbiamo quasi finito il pane ed Ahmed si offre
di andarlo a prendere. Non so proprio dove possa trovarlo in questo nulla!
Dopo cena decidiamo di dormire fuori dalle tende; il vento è calato
e dentro le tende la sabbia nonci fa respirare. La serata è bellissima,
ma verso l'una di notte si alza di nuovo il vento e alla mattina mi ritrovo
pieno di sabbia dappertutto. |
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