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QUINTA
TAPPA
03/01/1998
EL TENTANE-BARRAGE'RME-MAADEN
ELIRVAN
(trekking)
Sveglia alle 6.30. Facciamo colazione
e fa un po' freddo. Angelo sta male: ha un po' di mal di testa e lo stomaco
intasato; il fratello di Ahmed munge una cammella e ci offre il latte che
noi non beviamo anche se la tentazione di farlo è potente. Poi arriva
Ahmed con il pane. Partiamo alle 9.00. Il vento è molto forte e
come tutti i giorni l'abbiamo in faccia.
Risaliamo subito la collina che
è alle nostre spalle (un bello strappo alla mattina presto che stronca
le energie di Angelo) e dopo circa un'ora e mezza ci fermiamo nel villaggio
di Jouali per fare delle piccole spese. Compriamo dei biscotti, dei datteri,
un po' di cipolle. Ahmed ci dà della carne di montone fresca. Dentro
al negozietto, riparati dal vento si accalcano un nugolo di bambini che
quando usciamo ci seguono chiedendoci dei regali.
Ci seguono fino al pozzo dove facciamo
rifornimento d'acqua, poi, quando ci allontaniamo dal villaggio, tornano
a scuola.
Riprendiamo il cammino su di un
altipiano piatto e scuro, il vento è fortissimo e noi siamo sempre
controvento. Si capisce l'importanza fondamentale del turbante!
Alle 12.00 ci fermiamo dietro ad
un cespuglio. Angelo sta ancora male. Non c'è ombra, ma almeno siamo
riparati dal vento. Facciamo una barriera con gli zaini e ci accucciamo
dietro per mangiare. Dopo un po' Angelo riesce a liberarsi lo stomaco e
sembra che stia un po' meglio. Verso le 14.30 tentiamo di andare a prendere
i cammelli, ma l'operazione non è così semplice. Viene ad
aiutarci il fatello di Ahmed, carichiamo i cammelli ed alle 15.15 ripartiamo.
Il vento è un po' calato.
Attraversiamo il grande altopiano
sassoso ed arriviamo al suo limite; scendiamo la scarpata rocciosa ed avvistiamo
la grande oasi di Maaden Elirvan.
Ci accampiamo vicino ad un pozzo
prima di arrivare all'oasi. Ahmed ci fa vedere come cucinare la carne.
In pratica viene cucinata in una pentola con dell'acqua e un po' d'olio.
E' dura, ma abbastanza buona. Il vento finalmente smette di soffiare. Andiamo
al pozzo dove possiamo lavarci per bene.
Girando intorno al campo troviamo
uno scorpione e Ahmed ci dice che se ti punge non c'è niente da
fare. Dormiamo in tenda. |
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